Chi Sono
Qualche informazione su di me…
Penso che sia importante che tu sappia qualcosa in più su di me prima di iniziare a lavorare insieme.
Fin da ragazzino mi sono avvicinato ed appassionato al mondo della danza, trovando in essa una forma di espressione e di comunicazione senza eguali, qualcosa che mi ha aiutato ad esprimermi pienamente e sinceramente. Crescendo a contatto con la danza, ho imparato ad aver cura dei dettagli in quello che faccio e a gestire il complesso di intense emozioni che caratterizzano quel mondo, dallo stress per il duro lavoro fra studio e preparazione, all'ansia da prestazione al momento dell'esibizione. Le prime volte che mi sono trovato a calcare il palcoscenico non è stato facile stare dietro le quinte, aspettare il mio turno in un turbinio di emozioni forti, alcune bellissime ma altre difficili da gestire. Inoltre per entrare in scena è necessario essere sicuri al 100% di ciò che si sta facendo, avere confidenza col proprio corpo e, soprattutto, essere perfettamente sintonizzati col messaggio che si vuole comunicare al pubblico.
Col tempo ho imparato a fare amicizia con le mie emozioni e a conoscerle nel massimo della loro espressione, in quel breve ed intenso momento dietro le quinte e poi sotto il calore dei riflettori; questo mi ha permesso di conoscere davvero me stesso, chi sono e come funziona la mia vita emotiva, una ricchezza per me preziosissima anche fuori dal palcoscenico. Ho coltivato e messo a frutto questa risorsa tramite lo studio universitario della psicologia clinica e la specializzazione post lauream in psicoterapia e oggi, nel mio lavoro di terapeuta a Milano, metto tutto ciò al servizio dei miei pazienti. Nel mio percorso di formazione ho portato avanti in parallelo l'università e lo studio della danza, nel ruolo di assistente coreografo e poi insegnante di modern-jazz e contemporaneo.
Questo mio doppio percorso formativo mi ha indirizzato verso quegli approcci che danno voce al corpo, alle sensazioni fisiche e al soma, come la psicoterapia sensomotoria e l'EMDR, perché ho imparato prima di tutto sulla mia pelle che il corpo comunica a noi stessi e a chi ci è intorno molto prima che la nostra mente se ne accorga, e che solo imparando a rispettarlo e a comprendere i suoi messaggi si può vivere davvero appieno la propria salute, mentale e fisica, come un tutto integrato. Oggi nel mio lavoro mi occupo spesso di persone che vivono problematiche tipo ansia, depressione perfezionismo, paura del fallimento, senso di pressione: complessi emotivi che è necessario imparare a gestire e con i quali è bene fraternizzare al fine di vivere meglio le proprie passioni ed aumentare la qualità della propria vita. Oggi insegno ai miei pazienti a conoscere e gestire la propria vita emotiva, cosicché loro possano esprimere e godere pienamente della qualità della propria vita.
Perché la scelta di una casa-studio
Siamo abituati ad immaginare lo studio dello psicologo dotato di lettino, così da poterci stendere su di esso avendo il terapeuta seduto dietro di noi, più anonimo possibile, impegnato a prendere appunti. Un tempo si pensava che lo psicoterapeuta dovesse essere totalmente impersonale, una figura quasi oscura. Oggi sappiamo che l'anonimato non è più una caratteristica davvero utile, anzi addirittura le ricerche dicono che sia proprio lo psicoterapeuta come persona a fare la differenza nel trattamento. È alla luce di queste nuove scoperte che ho deciso di utilizzare la casa-studio come setting per il mio lavoro: accogliere la persona in casa significa mettere me stesso nel setting come essere umano, come parte integrante del trattamento.
Jacopo Biraschi